IPDM - Impariamo ad Amare

“L’amore vero non uccide”. Questa è solo una delle tante frasi che riecheggiano nei cortei di donne scese in piazza a dimostrazione di quanto i femminicidi siano un fenomeno troppo diffuso e difficile da contrastare. Come si può educare le persone a sradicare la convinzione sui cui spesso il femmicidio si fonda, ovvero che l’amore equivale al possesso? Occorrerebbe innanzitutto partire dalla definizione di cos’è l’amore. In tal senso, è un sentimento: “di viva affezione verso una persona, che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia”. Da tale definizione si evince come il fulcro dell’amore sia costituito dalla reciprocità. Ad oggi, purtroppo, si è estremizzata l’idea che amare una persona e volerne il suo bene significa avere il diritto di privarla della sua libertà in tutte le accezioni che essa può acquisire, senza considerare che l’amore e il rispetto vanno di pari passo. La stessa vicenda di Giulia Cecchetin mostra quanto tali convinzioni siano presenti nel fenomeno. Il motivo per cui la sua storia ha così smosso il nostro paese è da ricercare nell’aver evidenziato una forma di violenza implicita che ormai è largamente diffusa nelle relazioni affettive, ossia la violenza psicologica. Oggi più che mai risulta di vitale importanza imparare che amare significa rispettare l’altro, abbattendo alcune credenze sociali e non minimizzando l’impatto che quel fischio o quella frase ha sulla donna che la riceve. Occorre aiutare gli altri a comprendere che nessuna forma di amore sottende quei gesti e manifestazioni e tutto questo è possibile solo con l’educazione e la sensibilizzazione. Ciò è in linea sia con i modelli psicologici che hanno analizzato il concetto dell’amore, come la Teoria Triangolare di Robert J. Sternberg (1988) il quale aveva concettualizzato l’idea secondo cui l’amore si sviluppa in base a 3 componenti: intimità, passione e decisione-impegno; sia con il pensiero di scrittori come Michela Murgia, la quale ha cercato di spiegare come il femminicidio sia il risultato di due paure che sottendono la stessa matrice. Se l’obiettivo a cui puntare è quello di imparare ad amare in modo sano, la diffusione di tale cultura alle future generazioni deve innanzitutto partire dal singolo individuo. L’IPDM e i percorsi che offre sono volti a rendere accessibili a tutti la possibilità di conoscersi e imparare a mettersi in discussione, partendo in primis da sé stessi. Perché solo attivando in sé processi di rispetto, sostegno e accettazione è possibile aiutare gli altri ad imparare cosa significhi amare.

Dott.ssa Flaminia Falesiedi

INFO
06 90212566, martedì e venerdì dalle 15.00 alle 18.00
www.ipdm.it
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Pubblicato il 19/01/2024 alle ore 16:55