IPDM - La mindfulness in età evolutiva

La mindfulness è una pratica che ha come scopo il raggiungimento di una maggior salute e un maggior benessere; essa mira a potenziare la consapevolezza di sé nel qui ed ora, ponendo attenzione al vissuto interiore di quel preciso momento e favorendo un maggior contatto con le proprie emozioni e i propri pensieri.

Negli ultimi anni sono stati fatti diversi studi sulla mindfulness, che hanno messo in luce come essa abbia un impatto sul miglioramento del benessere psicologico che corrisponde anche a dei cambiamenti strutturali nel cervello.  Dalle ricerche è emerso come questa pratica contribuisca anche a migliorare le condizioni cliniche di alcuni disturbi o disagi (di tipo psicosomatico, ansioso, in situazioni di stress, ecc.) e, in generale, comporti una migliore qualità del sonno, un potenziamento delle qualità attentive, di concentrazione e memoria, un maggior rilassamento e autocontrollo e, infine, una migliore regolazione delle emozioni.

Recentemente sono iniziati gli studi e la sperimentazione dell’applicazione della mindfulness anche in età evolutiva e si è visto che questa pratica ha dei benefici importanti sul benessere dei bambini, tramite il raggiungimento della consapevolezza di sé; inoltre, dalle ricerche emerge come tale pratica sembri essere correlata ad una riduzione di numerosi disturbi dell’età evolutiva, come ansia, depressione, disturbi della condotta, disturbi dell’alimentazione e difficoltà di concentrazione.

Anche nella fase adolescenziale la mindfulness ha dei benefici, soprattutto considerando il periodo di forti cambiamenti a livello corporeo, intrapsichico e relazionale che gli adolescenti vivono; in tale fase questa pratica può facilitare l’integrazione del sé dell’adolescente e la consapevolezza del proprio vissuto e delle proprie emozioni. Essa può essere un fattore protettivo per tutti quei comportamenti a rischio, tipici dell’adolescenza, come: l’abbandono scolastico, l’uso di droghe, comportamenti sessuali promiscui, violenze, disturbi alimentari.  

La pratica della mindfulness è stata inserita anche in alcune scuole (sia estere che italiane) e si è visto come abbia contribuito a ridurre gli atteggiamenti di aggressività nei bambini e negli adolescenti, favorendo in loro una maggiore consapevolezza di sé, lo sviluppo dell’empatia, l’apprendimento di competenze socio-emotive e di alcune tecniche per accettare il presente.

La mindfulness è correlata, dunque, ad un miglioramento del benessere nei giovani: praticare mindfulness in età evolutiva può migliorare la qualità di vita e la salute mentale in bambini e in ragazzi in fase di sviluppo e li può aiutare a considerare il momento presente, accettando il vissuto e le esperienze del qui ed ora, imparando ad ascoltare le emozioni e a stare con esse.

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Pubblicato il 01/03/2022 alle ore 15:37