Nell'arco di circa due mesi dall'inizio della quarantena, sono stati registrati cambiamenti che, in condizioni di normalità, avrebbero richiesto decenni. Questo è avvenuto su ogni fronte, partendo da quello sociale per continuare con quello lavorativo, scolastico e familiare.
I più giovani si ritrovano a non frequentare più la scuola, a non interagire con compagni ed insegnanti, sacrificando momenti importanti nella vita di ogni bambino come quello dell'esplorazione, del gioco, della scoperta e più semplicemente dell'interazione sociale; e molti, tra i più grandi, sono stati proiettati in una realtà chiamata SMART WORKING. Ma quanto c'è di smart in tutto questo? E soprattutto, se non esiste salute senza salute psicologica, quali sono gli effetti dell'abbattimento così violento dei muri di confine tra vita lavorativa e vita privata? Se da un lato è stato registrato da parte delle Aziende un aumento di produttività, dall'altro una ricerca di LinkedIn ci illumina sul fronte opposto fornendoci qualche dato: Su un campione di 2mila lavoratori il 46% degli intervistati afferma di sentirsi ansioso e stressato, mentre il 48% sostiene di lavorare più ore di quanto non farebbe in ufficio.
Le nuove modalità lavorative smart, unitamente allo stress, paura e tensione, legate alla situazione sanitaria, rischiano di diventare un cocktail poco sano per il benessere fisico, emotivo e psicologico individuale e collettivo. La ricerca infatti denota dalle parole degli intervistati, la comparsa di disturbi come ansia, insonnia e difficoltà di concentrazione.
Di fronte all'incertezza infatti, è assolutamente normale provare timore, ansia e paura.
Ci viene chiesta una flessibilità alla quale non tutti riescono a rispondere senza sentirsi sotto pressione, o provando difficoltà. Una flessibilità alla quale non tutti siamo pronti, a volte per mancanza di condizioni favorevoli ad erigere nuovi confini che ci permettano di riorganizzare la nostra vita sociale e privata.
L’IPDM si rivolge ad adolescenti dai 15 anni in su, a genitori, nonché a singoli adulti con l'obiettivo di fornire supporto psicologico al fine di dare strumenti utili nella gestione, scoperta ed implementazione delle proprie risorse.
Riferimenti
“La Repubblica”, 14/05/2020
Pubblicato il 15/06/2020 alle ore 21:33
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