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Carmela, Componiti!

Certamente ricordate Ferribotte (personaggio de “I soliti ignoti”, interpretato da Tiberio Murgia da Oristano), che richiamava la sorella (una giovane e bellissima Claudia Cardinale) apostrofandola: “Componiti, Carmela!”. “Composta sono” rispondeva lei.
Nel 2012, a più di 50 anni da quel film (Mario Monicelli, 1958), ogni due giorni e mezzo una donna è stata uccisa.

Da un fidanzato o marito incapace di vivere senza di lei o di accettare la richiesta di maggiore libertà e autonomia. Oppure, in percentuale minore, per motivi che non nascono all’interno della coppia.
Questo dicono i dati statistici in Italia. 115 donne dall’inizio dell’anno e di queste, 74 vittime di mariti e fidanzati. L’anno precedente erano state 127.
Tutti i numeri ci dicono che in Italia la violenza domestica è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Questi sono i fatti sconcertanti sui quali cercheremo di fare chiarezza. La violenza sulle donne c’è sempre stata, violenza fatta di tanti generi diversi, violenza con la quale le donne si confrontano per tutta la vita, violenza dei singoli, violenza morale, violenza delle tradizioni, violenza di mancanza di diritti e di parità di fronte alla legge del proprio paese, violenza fisica, psicologica, violenza di una società violenta, tutto questo riguarda noi donne ma non solo, sarebbe importante  che anche gli uomini capissero il peso di questo “fardello” cosi come noi donne vorremmo capire perché la loro mentalità possessiva o altro possa arrivare ad ucciderci.


Leggeremo e ci confronteremo con ciò che gli uomini violenti, che si sono rivolti a dei centri di ascolto, dicono di provare quando la loro rabbia monta pericolosa. Forse dovremo partire proprio da qui e cercare di cambiare l’atteggiamento violento con cui le persone si confrontano tutti i giorni nel “vivere civile quotidiano” ... non sarebbe poco.
Ma torniamo alla violenza sulle donne: perché le persone che abbiamo accanto e che dicono di amarci ci uccidono, ci violentano fisicamente e psicologicamente? Perché le società ed alcune religioni hanno paura del ruolo femminile ed alimentano le violenze attraverso la marginalizzazione delle donne?
Basta pagare con la propria vita l’essere noi stesse e non quello che altri/altro vorremmo che fossimo!
Proveremo, attraverso quattro bei film che affrontano l’argomento da diversi punti di vista, a trovare delle risposte e - chissà? - magari a mettere in pratica qualche piccolo atteggiamento che aiuti a fare un passetto in avanti, per progredire verso una società meno violenta all’interno ed all’esterno.

Domenica 17 febbraio 2013
SOTTO ACCUSA

Regia di Jonathan Kaplan (USA, Canada 1988 – 110’)
Titolo originale The Accused - Film ispirato ad una storia vera accaduta nel 1983 in una cittadina del Massachusetts, è stato uno dei primi lavori di Hollywood a testimoniare così esplicitamente il tema dello  stupro.
La Foster vinse per la sua interpretazione un Oscar ed un Golden Globe come migliore attrice.

Domenica 3 marzo 2013
MOOLAADE'

Regia di Ousmane Sembène (Senegal, Francia 2004 - 117’)
Nel film si affronta, denunciandolo, il tema della escissione (una particolare forma di mutilazione degli organi genitali femminili), una pratica ancora comune in alcuni paesi africani, soprattutto dell’area Sub-sahariana.
Presentato al 57° Festival di Cannes ha vinto il premio come miglior film della sezione “Un Certain Regard”.

Domenica 10 marzo 2013
TI DO I MIEI OCCHI

Regia di Iciar Bollain (Spagna 2003 – 109’)
Titolo originale Te doy mis ojos - Una bella pellicola sulla violenza domestica girata con delicatezza e intelligenza da una regista donna anche per questo con un occhio più attento ai problemi della donna nei diversi ruoli di moglie, amante, madre e soprattutto persona. Il film è la storia di un matrimonio impossibile, il ritratto di due persone che si amano ma non possono vivere insieme.
Numerosi i premi vinti.

Domenica 17 marzo 2013
IL CERCHIO

Regia di Jafar Panahi (Iran 2000 – 91’)
Titolo originale Dayereh - Otto ritratti di donne,otto storie di quotidiana sopravvivenza raccontate con semplicità, accompagnando lo spettatore a partecipare al breve episodio di ciascuna che mostra la realtà di queste donne costrette a vivere ai margini di una società estremamente rigida e codificata.
Il film ha vinto il Leone D’oro a Venezia nel 2000.
 

Carmela, Componiti!

 

Pubblicato il 12/02/2013 alle ore 17:05

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