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Cineforum: Pier Paolo Pasolini. Parole Per Pensare.

Pasolini, chi era costui? Un intellettuale versatile (poeta, scrittore, saggista, regista), fuori dagli schemi, anticonformista, ribelle, scandaloso, in una parola: SCOMODO. Era cattolico, e lo diceva, era comunista, e lo diceva, era omosessuale, e lo diceva. Pier Paolo Pasolini è stato in italia la figura di intellettuale e di artista più ingombrante, discussa e scandalosa della seconda metà del Novecento. Ha sperimentato tutti i generi e sottogeneri, e tutti i linguaggi: poeta, romanziere, saggista, critico, regista cinematografico, drammaturgo (trascurando qui i disegni e le canzoni). Come opinionista, personaggio pubblico, inesausto commentatore dell’attualità, moralista risentito, predicatore laico, protagonista della scena culturale, ha incarnato più di ogni altro il ruolo di coscienza critica del paese nell’ultimo decennio della sua vita fino alla morte tragica nel novembre del 1975.
Nella vita di Pasolini tutto è contraddizione; era comunista ma amava le new left, come disse in un’intervista a Oriana Fallaci nel ’66, a New York, e provava ammirazione per gli uomini del Partito D’Azione; era estraneo alla società letteraria ma smaniava per vincere lo Strega; conduceva un’esistenza trasgressiva e scandalosa al posto di un’esistenza sana e normale a cui segretamente aspirava; e ancora.
Maestro per vocazione sì, però diffidente verso la pedagogia, antimoderno e singolare mistico della democrazia, fautore del “progresso” contro lo “sviluppo”, dotato di una sensibilità gnostica però disperatamente, anzi ferocemente innamorato della vita.
Il passaggio al cinema resta per Pasolini un modo per esprimere la realtà. Il cinema viene considerato “lingua scritta della realtà” e non sistema di segni simbolici: e nel cinema l’assenza di piani-sequenza, poiché danno alla realtà il tempo di modificarsi, mentre la realtà è sacra in quanto immobile.
Partiremo col primo dei film romani “Accattone” che esce nel 1961 ed è una trasposizione cinematografica di figure ed ambienti dei suoi due romanzi romani. Doveva essere prodotto da Federico Fellini, con cui già Pasolini aveva lavorato per “Le notti di Cabiria”, ma poi il regista riminese si ritirò dopo averne viste in anteprima alcune sequenze, preoccupato per la totale inesperienza tecnica dietro la cinepresa di Pasolini, il quale confessò tra l’altro di non saper distinguere tra la parola carrellata e la parola panoramica.
Vedremo poi “L’Edipo Re” film del 1967 basato sull’omonima tragedia di Sofocle, ciò che emoziona dell’opera è il contenuto, autobiografismo, l’ermeneusi precisa ed intellettualmente calzante dell’argomento freudiano.
Seguirà “Comizi d’Amore” film documentario del 1965, uno straordinario documento sulla profonda arretratezza e del timore dell’italiano medio di affrontare senza vergogna un confronto legato al tema della sessualità.
Chiuderà il nostro ciclo un bel film di Marco Tullio Giordana “Pasolini, un delitto italiano” del 1995 che ricostruisce le vicende del processo contro Pino Pelosi accusato dell’omicidio.

Domenica 6 ottobre 2013

ACCATTONE

Regia di Pier Paolo Pasolini (Italia 1961 – 120’)
È il primo film diretto da Pier Paolo Pasolini, e può essere considerato la trasposizione cinematografica dei suoi precedenti lavori letterari. In questa pellicola insegue una sua idea di narrazione epica e tragica. Sottoproletario romano vive alle spalle di una prostituta che finisce in galera. Ne trova un'altra, se ne innamora e cerca un lavoro. Il protagonista, un sottoproletario romano, buono o cattivo, onesto o disonesto, è sempre uno che sta "fuori". Cammei di Sergio Citti nel ruolo di un cameriere, di Elsa Morante in quello della detenuta Lina e della giornalista Adele Cambria in quello della madre popolana. Straordinaria la scelta della musica: 4 brani di J.S. Bach, amatissimo da Pasolini.


Domenica 13 ottobre 2013

EDIPO RE

Regia di Pier Paolo Pasolini (Italia 1967 – 110’)
Pasolini si pone di fronte al “mito” ricavandone interessanti spunti nel senso dell’assimilazione tra se stesso e il protagonista e della conseguente proiezione della vicenda in un contesto metastorico, che appartiene a ogni epoca e a nessuna nel medesimo tempo. Uno dei film più autobiografici di Pasolini, che nella storia tragica di Edipo dà, in chiave barbara, un'altra testimonianza sulla difficoltà del vivere.

Domenica 20 ottobre 2013

COMIZI D'AMORE

Regia di Pier Paolo Pasolini (Italia 1964 – 90’)
Il filo conduttore del film è rappresentato dalla storia di due giovani futuri sposi e dalle interviste a personalità del mondo scientifico e culturale e al pubblico generico. Ne risulta quasi un trattato sociologico che l’autore indirizza nel far comprendere come le cause di tanta ignoranza, paura e ipocrisia sull’argomento sessualità siano da addebitarsi in gran parte alla chiesa cattolica. L’inchiesta su amore e sesso nell'Italia degli anni '60 è composta da un prologo (P.P. Pasolini che discute con Alberto Moravia e Cesare Musatti), e quattro capitoli 1) Grande fritto misto all'italiana; 2) Schifo o pietà; 3) La vera Italia?; 4) Dal basso e dal profondo; e un epilogo di fiction con il matrimonio dei due giovani che conferma il carattere esortativo del saggio.

Domenica 3 novembre 2013

PASOLINI, UN DELITTO ITALIANO

Regia di Marco Tullio Giordana (Italia 1995 – 99’)
Ricostruzione in forma di docudramma con la mescolanza di immagini “finte” e di materiale di repertorio in bianco/nero, del processo contro Pino Pelosi per la morte di Pier Paolo Pasolini, ucciso nella notte tra il 1 e il 2 Novembre 1975 sul lido di Ostia. Il film si risolve in un atto di accusa contro la putrefazione, l'indegnità, le pesanti responsabilità di quella classe dirigente contro la quale in vita Pasolini s’era rivolto con i suoi scritti corsari.

Le proiezioni, seguite da una conversazione tra gli spettatori, si svolgono come sempre nei capannoni del Centro Sociale di Casalpalocco, in viale Gorgia di Leontini 171 alle ore 17.00

 

Cineforum Pasolini
 

Pubblicato il 01/10/2013 alle ore 10:30

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