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Cineforum: Prostituzione. Un reato o un mestiere?

Al cineforum del CSP, quattro bei film ci aiuteranno a capire quanto il tema sia difficile e profondo.

“Non è il sesso, in realtà, che si fa vendere alla prostituta: è la sua degradazione. E il compratore, il cliente, non sta comprando la sessualità, ma il potere.”  Kate Millett

La prostituzione viene definita come un’attività che prevede “atti sessuali prestati dietro pagamento” (non necessariamente in denaro ma anche in natura: l’offerta di un luogo dove abitare, di qualcosa da mangiare, di sostanze stupefacenti),anche indicata come il Mestiere più antico del mondo. Ma è davvero così?  E’ una libera scelta o una costrizione? E’ una liberazione sessuale o un prodotto della sessuofobia?  E’ un’affermazione di sé o emarginazione e subalternità? Nell’antichità la prostituzione aveva una caratteristica più sacrale-rituale in quasi tutte le civiltà del pianeta. Nella società greca antica esisteva sia la prostituzione femminile che quella maschile. Le prostitute, che vestivano con abito distintivo e pagavano le tasse, potevano essere indipendenti ed erano donne influenti; la prostituta colta e di alto ceto era definita etera (amica, che ha consuetudine con qualcuno). Il diritto romano regolava con diverse leggi la prostituzione che era praticata nei lupanari, edifici siti fuori dalle città, aperti soltanto nelle ore notturne. Le prostitute o meretrici generalmente erano schiave o appartenevano ai ceti più bassi. Nel Medioevo la prostituzione era comune, e sovente tollerata e regolata. Nel Rinascimento si diffuse un altro tipo di prostituzione, quello della cortigiana di alto rango. Ispiratrici di artisti e letterati, queste erano donne di elevata cultura letteraria e artistica. La diffusione della sifilide, che coincise cronologicamente con il rigorismo morale che accompagnò la Riforma, indusse le autorità statali alla chiusura delle case di tolleranza. Nel 1859, con un decreto voluto da Cavour per favorire l’esercito francese che appoggiava i piemontesi contro l’Austria, si autorizza l’apertura di case controllate dallo Stato per l’esercizio della prostituzione in Lombardia. E siamo all’oggi, un mondo dove il consumo è quasi obbligatorio: un consumo di cose e di persone. La dignità degli esseri umani è calpestata, contro di loro vengono commessi abusi e consumate ingiustizie e violenze che non sono tollerabili. L’impatto delle politiche repressive causa una maggiore dipendenza e assoggettamento agli sfruttatori delle persone più fragili, soprattutto quelle vittime della tratta. Perdita di autonomia per chi normalmente potrebbe autogestire autonomamente il proprio lavoro. Assoggettamento a ricatti e richieste di sesso gratis anche da parte dei tutori delle leggi dello Stato. Si registra l’aumento delle violenze di ogni genere contro i sex workers, che raramente denunciano per paura di ritorsioni o dell’espulsione. Dato che per abolire la prostituzione bisognerebbe abolire gli uomini, bisogna almeno promuovere il benessere e la salute e la sicurezza professionale dei sex workers; garantendo loro l’accesso ai servizi sanitari. Tutto questo si può fare, si deve spostare la prostituzione dal codice penale al codice civile, togliendola dai regolamenti criminali e includendola nelle attività professionali. Il tutto va fatto nel rispetto dei Diritti Civili e Umani di chi svolge questo lavoro e di chi usufruisce dei servizi sessuali. Quattro bei film ci aiuteranno a capire quanto il tema sia difficile e profondo.



Domenica  12 gennaio 2014

ADUA E LE COMPAGNE
Regia di Antonio Pietrangeli (Italia 1960 - 106’)
Scritto con Ruggero Maccari, Ettore Scola e Tullio Pinelli, il film racconta la storia di quattro prostitute che, dopo la chiusura delle case di tolleranza (Legge Merlin, 20/09/1958) si associano per aprire una trattoria in campagna. Ma l'ex cliente borghese che le ha aiutate le ricatta, obbligandole a riprendere il vecchio mestiere. Una sorpresa nella recitazione: la Milo e la Rovere sono forse meno brave delle due francesi, ma certamente più vere.

Domenica 19 gennaio 2014

BELLA DI GIORNO
Regia di Luis Buñuel (Francia 1967 – 100’)
Moglie masochista e frigida di un medico parigino, Séverine si prostituisce dalle 14 alle 17 in una casa di appuntamenti, spinta da un ambiguo senso di colpa e da un'ansia di espiazione che non riuscirà a realizzare. Da un mediocre romanzo (1929) di Joseph Kessel, sceneggiato con J.-C. Carrière, Buñuel ha tratto un film soltanto esteriormente "rosa" ed elegante, di struttura binaria, basato sulla doppia personalità della protagonista, la continua oscillazione (e confusione) tra realtà e sogno, il binomio Sade/Freud e quello sessualità/cattolicesimo. Lo governano una geniale ironia e la leggerezza del tocco. All’uscita provocò grande scandalo ma fu subito riconosciuto come prodotto d’alto valore.

Domenica 2 febbraio 2014

BORN INTO BROTHELS
Regia di Zana Briski, Ross Kauffman (India, USA 2005 – 85’)
Oscar per il miglior Documentario nel 2005, Born into Brothels si immerge con discrezione e disincanto nella sporcizia e nella povertà del quartiere a luci rosse di Calcutta, raccontando le fatiche di un gruppo di bambini costretti a confrontarsi quotidianamente col loro peccato originale: essere nati in un bordello, figli o fratelli di donne obbligate a prostituirsi per sopravvivere alla miseria. Un documentario per chi ha ancora la forza di indignarsi.

Domenica 9 febbraio 2014

IRINA PALM
Regia di Sam Garbarski (Belgio, Lussemburgo, Gran Bretagna, Germania, Francia 2007 - 103’) Siamo nelle campagne attorno a Londra. Maggie ha un nipotino gravemente ammalato e in procinto di morire. Solo un'operazione in Australia può salvarlo ma i genitori non hanno il denaro necessario per il viaggio. Maggie va nella capitale a cercare lavoro ma per lei, donna sulla sessantina, non ci sono offerte. Decide allora di tentare con una proposta di assunzione come hostess. La prestazione però non è quello che lei, ingenuamente, crede. Dovrà masturbare i clienti di un locale porno i quali non avranno la possibilità di vederla.

Le proiezioni, seguite da una conversazione tra gli spettatori, si svolgono come sempre nei padiglioni del Centro Sociale di Casalpalocco, in viale Gorgia di Leontini 171, alle ore 17.00
 

Pubblicato il 03/02/2014 alle ore 17:17

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