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Scienziati, stregoni, scoperte, invenzioni. Al CSP un ciclo di cineforum su come il Potere opprime il mondo.

Evoluzione significa trasmutazione o, più poeticamente, metamorfosi, un mutarsi incessante delle forme. È una partita con due giocatori, il caso e le leggi, le funzioni e le strutture, e con un finale ogni volta imprevedibile. È una sceneggiatura inaspettata che non si ripete mai due volte uguale. Evoluzione è il potere deviante del singolo evento, miscela di improbabilità e di regolarità sottese. L’evoluzione non conosce armonie prestabilite. La variazione eccentrica, dei singoli e dei gruppi, è al contempo il suo combustibile e il suo prodotto. Ne consegue che senza diversità si inceppa. Ma la diversità, di per sé positiva, inserita in un contesto di convivenza numerosa ha portato a sviluppi negativi.

L'avvento dell’agricoltura segna il passaggio di un importante cambio di paradigma, perché con la coltivazione la terra cessa di essere considerata quel tutt’uno inscindibile del quale le popolazioni del Paleolitico si sentivano parte, per diventare un “oggetto” passibile di essere usato e sfruttato: insomma, un “fattore di produzione”. Abbiamo cominciato col considerare la terra come una cosa in nostro potere, e abbiamo finito per considerare tutto così: prima i suoli, appunto (agricoltura), poi gli animali (allevamento), poi le donne (società patriarcale), poi i bambini e gli uomini stessi (schiavitù, sfruttamento a tutto tondo, massificazione, burocratizzazione della vita).

La civilizzazione è quel processo iniziato nel Neolitico 10.000 anni fa che ha prodotto l’addomesticamento di piante e animali ( mediante l’agricoltura e l’allevamento), l’urbanizzazione, il patriarcato e la differenza di genere, il linguaggio simbolico e la scrittura, la guerra, originata dalla logica di espansione della dinamica urbana, la modernità, il produttivismo, lo sviluppismo ad oltranza, il progresso, il tutto guidato dal connubio tra potere temporale e potere spirituale. La prima forma di religione è stata la magia incarnata dalla figura dello sciamano

Lo sciamano è l’artista, l’artigiano che manipola le innumerevoli interzone esistenti tra il noto e l’ignoto, il caos e l’ordine, il fisico e lo psichico, il sociale e il cosmico. Esso precede le forme più organizzate di istituzionalizzazione della religione ove la casta sacerdotale ha, di concerto con l’autorità temporale che gestisce la macchina statale, il monopolio della gestione della vita spirituale della comunità; il potere ed il reddito della casta sacerdotale sono determinati dalla coesione con il potere temporale (che gestisce dentro la comunità l’uso della forza e/o la negoziazione dei conflitti verso membri della comunità stessa o verso altri stati) e quindi dipendono dalla redistribuzione delle ricchezza operata dalla macchina statale.

Tutto ciò è stato realizzato, sfruttando l’ignoranza e la credulità, utilizzando “armi di distrazione di massa” inizialmente primitive, poi sempre più raffinate: Panem et circenses, lupanaria, re che discendevano dagli dei, opere grandiose, sfarzo dei costumi e soprattutto le guerre; Diceva Plutarco: “I poveri vanno in guerra a combattere e morire per il capriccio, le ricchezze e il superfluo di altri”. Nulla riuscì a modificare la situazione, nemmeno l’invenzione, nel 1450, della stampa da parte di Gutenberg, che fu utilizzata per divulgare la Bibbia e permise a Martin Lutero di iniziare la Riforma Protestante, che sfociò nel 1618 nella guerra dei 30 anni, per stabilire quale fosse la VERA religione.

Quello che mise in discussione il Sistema di Potere fu l’invenzione , nel 1608, del “Vetro Prospettico Olandese”, ossia il Telescopio. Questa invenzione permise a Galileo di sviluppare il “Sistema Scientifico”, avallando così la teoria Copernicana dell’eliocentrismo, mettendo in crisi la teoria geocentrica su cui le religioni basavano la loro Legittimazione. Da allora la Scienza progredì a rotta di collo: il 1700 fu il secolo dei Lumi che portò alla Rivoluzione Industriale ed alla Rivoluzione Francese, primo passo per l’abolizione del Potere Assoluto e la nascita della Democrazia.

Ma questi cambiamenti si sono rivelati solo cambiamenti di facciata, poiché sono subentrati meccanismi di manipolazione consapevole e intelligente delle opinioni e delle abitudini che ci rendono malleabili, mezzi assopiti, pronti all’applauso e all’odio. L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia delle distrazione che consiste nel deviare la nostra attenzione dai problemi importanti e dalle decisioni prese dalle élites politiche ed economiche.

Il POTERE che all’inizio era un potere-di mera disponibilità dei soggetti attraverso la Forza gradualmente si trasforma in potere-su, ossia l’asservimento volontario dei soggetti che si autoesonerano dal peso della decisione, della rinuncia ad agire liberamente operata da individui potenzialmente attivi. L’idea di UTOPIA deve essere riscattata dal concetto di Impossibilità con cui il POTERE l’ha avviluppata e depotenziata, per restituirle la carica di processo ideale e conoscitivo che pone l’incessante domanda di uno spazio altro da inventare e da abitare oltre le relazioni eterodirette di alienazione, di sfruttamento, di subordinazione. L’aspirazione all’Utopia è insopprimibile. Nasce quando l’essere umano alza lo sguardo oltre la sottomissione al Potere ed incontra la consapevolezza della propria dignità e libertà.

C’è un solo modo per mantenere il cervello funzionante ed efficiente: Bisogna USARLO, altrimenti si ATROFIZZA.

Domenica 19 ottobre 2014

MATO GROSSO

Regia di John McTiernan (Usa 1992 - 106’)

Robert Campbell (Sean Connery) è uno scienziato che vive da anni nella foresta amazzonica, alla ricerca di un rimedio contro il cancro partendo da alcuni farmaci della medicina tribale degli indios. Poiché i risultati non sembrano soddisfacenti gli viene affiancata, dalla multinazionale farmaceutica, che lo finanzia una giovane ricercatrice (Lorraine Bracco) che, dopo i primi battibecchi, dimostra il suo valore, conquistando anche il cuore del burbero scienziato. Intanto alcuni spregiudicati affaristi stanno distruggendo la foresta (e di conseguenza le popolazioni che l'abitano). Per salvare i loro protetti e i loro studi i due si addentrano ancora di più nella regione.

Domenica 2 novembre 2014

ITIS GALILEO

Spettacolo teatrale di Francesco Niccolini e Marco Paolini (Italia 2010 - 130’)

ITIS Galileo, ripercorre la figura di Galileo Galilei, la sua fame di conoscenza e il suo amore e per lo studio costante e appassionato delle cause e dei fenomeni della natura. Attraverso un’anomala biografia che tocca le più grandi scoperte dello scienziato pisano, i suoi scritti sui massimi sistemi e i suoi studi di astronomia, Paolini parla anche alla nostra contemporaneità. Con la sua consueta ironia e le sue doti affabulatorie, Paolini parte dalla considerazione che, nell’epoca attuale, Galileo è poco più di un nome a cui intitolare un istituto tecnico, un argomento fra tanti che si è costretti a studiare sui manuali scolastici. Recuperare le sue straordinarie scoperte e la sua viva passione per la scienza, tenacemente portata avanti anche in seguito alla condanna della Chiesa, significa quindi fare di Galileo un modello di opposizione, un saggio ideale di resistenza all’oscurantismo della superstizione e del pensiero comune.

Domenica 9 novembre 2014

Il dottor Stranamore

ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba

Regia di Stanley Kubrick (Gran Bretagna 1964 – 93’)

Il generale Ripper, convinto di un complotto comunista in atto, scatena un'offensiva di B52. Il presidente Muffley fa attaccare la base; Ripper si suicida; viene recuperato il codice per richiamare i bombardieri, ma il maggiore King Kong si rifiuta di rientrare alla base. Il consigliere militare del presidente, l'ex-nazista dottor Stranamore, elabora una strategia di sopravvivenza. La terra esplode. Un classico del cinema contro la guerra; Kubrick ha costruito un meccanismo perfetto, brutale ed esilarante, capace di trasformare l'angoscia in risata e viceversa. Straordinaria la performance di Peter Sellers, che interpreta il capitano inglese, il presidente degli Stati Uniti e il dottor Stranamore.

Domenica 16 novembre 2014

Sulla schiavitù moderna

Documentario di Jean-Francois Brien (Autoprodotto 2009 – 52’)

Sulla servitù moderna è un libro e un film documentario di 52 minuti prodotti in modo del tutto indipendente; Il testo è stato scritto in Giamaica nell’ottobre 2007 e il documentario è stato ultimato in Colombia nel maggio 2009. Il film è stato elaborato a partire da immagini sottratte, principalmente da film di fiction e documentari. L’obiettivo centrale di questo film è quello di smascherare la condizione dello schiavo moderno nel quadro del sistema totalitario mercantile e di rendere visibili le forme di mistificazione che occultano questa condizione servile.

Le proiezioni, seguite da una conversazione tra gli spettatori, si svolgono come sempre nei padiglioni del Centro Sociale di Casalpalocco, in viale Gorgia di Leontini 171, alle ore 17.00 precise. Gli spettatori sono pregati di essere assolutamente puntuali, sia per rispetto degli altri, sia per consentire un certo spazio alla discussione.

Pubblicato il 06/11/2014 alle ore 14:39

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